Quando si esce dalle scuole superiori c’è una domanda a cui tutti vengono sottoposti: continuare gli studi oppure già lavorare? Se si propende per la prima ipotesi, quale università frequentare? La scelta non è affatto semplice ma seguendo questi cinque consigli le idee potranno essere più chiare rispetto alla legittima indecisione che si ha nel prendere in mano una situazione del genere.
Fai ciò che ti piace
Quante volte le persone ti hanno detto di iscriverti a una Facoltà che dà lavoro? O, ancora, quanti articoli hai letto in cui si suggerisce una università piuttosto che un’altra? Ecco, di tutto questo fregatene. Nel senso che devi fare ciò che ti piace.
Il motivo? Se fai ciò che sarebbe più pratico e funzionale, rischi di non finire il tuo percorso di studi. Perché, un conto è scegliere una pizzeria piuttosto che un’altra, e un altro è studiare una materia che non ti piace per cinque lunghissimi anni.
Una bella differenza, vero?
Calcola la distanza
Se si vuole vivere l’università a tempo pieno, quindi seguire i corsi (almeno quelli più importanti), è importante non perdere due ore per andare e due ore per tornare. Ovviamente, è una esagerazione ma anche una ora all’andata e una ora al ritorno non è un qualcosa da poter sopportare a lungo andare.
Qualora si riuscisse a conciliare studio e lavoro (con i corsi) o, comunque, a potersi permettere una stanza da fuori sede, il consiglio è quello di seguire una università che possa avere questa comodità. Perché, poi, diventa uno stress. E ti fa odiare quegli anni che, almeno sulla carta, possono essere i più belli in assoluto.
Hai l’opportunità di conoscere gente ‘diversa’?
Sembra un ragionamento opposto a quello fatto precedentemente, ma in realtà si completa. L’università non può essere intesa semplicemente come un insieme di esami e basta. Ma l’università è fondamentale anche per arricchire il proprio bagaglio personale di nuove esperienze, di vedere un mondo che, forse, ignoravamo totalmente.
Anzi, soprattutto se si viene da un piccolo paesino di poche anime, è importantissimo affacciarsi a una metropoli con tutte le sue diversità e i suoi problemi. Perché ci fa capire com’è il mondo oltre quelle quattro mura.
Che esiste un differente modo di agire, di pensare, di fare le cose. Che non vuol dire sia sbagliato. Ma, anzi, spesso può essere anche migliore.
Fai attenzione al post-università
Sì, devi pensare anche a cosa fare dopo l’università. Se pensi che, una volta acquisito il famigerato titolo di studio, hai chiuso il cerchio, sei completamente fuori strada. Certo, magari lo avrai anche chiuso ma sappi che se ne aprirà subito un altro: quello del lavoro.
Nella scelta dell’università, infatti, è molto importante capire se quell’istituto offre dei percorsi post-laurea o ha degli efficaci collegamenti con il mondo del lavoro. Un mondo che si presenta molto ostico e che seleziona sena pietà.
Passare dallo studio alla ricerca del lavoro può essere traumatico. Ma lo sarà meno se l’università fa da ‘ponte’.
Lascia perdere le classifiche
Le classifiche sulle migliori università sono come le classifiche sulle città che offrono la migliore qualità di vita. Criteri che sarebbero oggettivi in realtà sono personali (chi lo dice che, ad esempio, avere la tranquillità sia meglio di trovare un bar aperto alle 10 di sera?) e, quindi, sfalsano tutti i valori.
Devi scegliere ciò che ti piace di più e ciò che tu reputi più importante. Dalla caratura dei professori alla burocrazia passando per la digitalizzazione dell’università e gli spazi che offre agli studenti. I criteri di valutazione li puoi scegliere solo tu. Senza farsi influenzare da nessuno.